Marchio
Marchio (trademark) segno, espressione, parola o forma dotati di un carattere tipico che distinguono un prodotto. Il marchio deve quindi essere:
- dotato di capacità distintiva, associata al prodotto;
- nuovo, ossia non usato da altri;
- non contrario alla legislazione vigente;
- non ingannevole;
- utilizzato per attività imprenditoriali.
In presenza di queste caratteristiche il marchio può essere registrato. La registrazione ha efficacia costitutiva e determina la tutela e protezione, tuttavia non è obbligatoria. Si possono utilizzare marchi non registrati, che però godranno di protezione solo in caso di -> concorrenza sleale.
L’evoluzione delle strategie di marketing ha notevolmente enfatizzato il ruolo del marchio, considerato non più come semplice segno distintivo di un’azienda o di un prodotto, ma come un vero e proprio mezzo di comunicazione, uno degli elementi fondamentali per costruire il sistema di identità visiva dell’azienda. Il marchio svolge, infatti, diverse importanti funzioni:
- permette di riconoscere l’azienda nelle sue molteplici manifestazioni;
- esprime in modo simbolico i caratteri dell’azienda;
- sviluppa il senso di appartenenza di un prodotto, di un edificio ecc., sino a tutelarne l’esclusività da un punto di vista legale;
- sottolinea graficamente e stilisticamente un momento storico, sociale e culturale
Le qualità che deve possedere un marchio si riferiscono in primo luogo alla memorabilità, ossia il marchio deve essere chiaro e semplice nella sua struttura ed essenziale, per eliminare tutte quelle ridondanze che ne renderebbero difficile la lettura e il ricordo. Inoltre, deve essere riconoscibile e quindi immediatamente percepibile; originale negli elementi grafici e concettuali formalmente identificabili; coerente e appropriato all’azienda o al prodotto e duttile, ossia facilmente riproducibile, adattabile a ogni supporto possibile e ad ogni mezzo.
Nella sua progettazione grafica il marchio può essere concepito secondo diversi criteri, che portano a distinguere diverse tipologie:
• sintesi visiva, per esempio una sigla o monogramma che nasce dalle lettere iniziali del nome dell’azienda o dei titolari, oppure da un acrostico;
• elemento iconico, più o meno stilizzato e simbolico; in questo caso la struttura del marchio nasce da allusioni o riferimenti interni all’azienda (strumenti di lavoro o genere di produzione) oppure da riferimenti associativi esterni all’azienda (simboli zoomorfi, antropomorfi, concetti allusivi universali);
• simbolo astratto, cioè una sintesi formale costruita su moduli e griglie geometriche, senza evidenti riferimenti a contenuti aziendali; in questo caso l’obiettivo è quello di provocare nell’utente reazioni psicologiche previste ( es. un richiamo alla sicurezza o alla solidità di un’azienda);
• logotipo del nome dell’azienda o del gruppo; l’uso di un’unica elaborazione grafica del nome risulta adottato soprattutto da grandi imprese e supermercati.