Telepromozioni

Telepromozioni

Telepromozioni, o promosponsorizzazioni, attività di comunica­zione al confine fra la ➔ pubblicità, la ➔ promozione delle ven­dite e la ➔ sponsorizzazione, che si concretizza nell’inserimento di un ➔ marchio o di un prodotto all’interno di un programma televisivo. Spesso la presenza del marchio o del prodotto non si limita a un fondale o a una citazione, ma si inserisce in un gioco che può coinvolgere il pubblico dello studio televisivo o i consumatori, scelti. tramite sorteggio, che partecipano alla trasmissione o i telespettatori che intervengono telefonando da casa.
Le telepromozioni – nate come forma di finanziamento delle reti televisive per la produzione di programmi in cambio di spazio all’interno delle trasmissioni – sono diventate di fatto spazi pubblicitari alternativi alla pubblicità classica, della durata di 60/90/120/180 secondi, in base alla fascia oraria, al tipo e alla durata del programma. Oltre allo spazio interno al programma utilizzano generalmente ➔ billboard di 7 secondi, uno in entrata
e uno in uscita. Vengono generalmente inserite in programmi di intrattenimento e spettacolo (quiz, talk show, programmi-contenitore), con i quali cercano di integrarsi, senza romperne i ritmi:
infatti, unificando gli obiettivi del prodotto-trasmissione con quelli del concorso-spettacolo attraverso linguaggi e tecniche co­muni, questa forma di comunicazione mira a fare del prodotto uno spettacolo dentro lo spettacolo e a catturare l’interesse atti­vo dello spettatore.
Le telepromozioni risultano efficaci quando:

• la scelta del programma è effettuata in funzione del ➔ posizionamento del prodotto, oltre che della ➔ segmentazione del pubblico;
• il linguaggio del programma e il suo codice espressivo risulta­no coerenti con il prodotto e il ➔ target group;
• i contenuti della meccanica promozionale e i messaggi della comunicazione in generale hanno un trattamento coerente e sinergico con la trasmissione televisiva.

Le telepromozioni sono regolamentate dall’art. 4 del d.m. 581/93 e rientrano nei limiti di affollamento orario e giornaliero/setti­manale. Inoltre, i programmi televisivi non possono essere spon­sorizzati da imprese la cui attività principale sia la produzione o la vendita di sigarette e prodotti del tabacco, mentre le imprese la cui attività comprenda la produzione o la vendita di medicinali e cure mediche possono promuovere il nome o l’immagine del­l’impresa ma non prodotti o cure disponibili unicamente con ri­cetta medica.

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