Direct product profit
Direct product profit, Dpp (ingl.) strumento innovativo di analisi della profittabilità diretta generata da ciascun prodotto distribuito. Costituisce un valido supporto informativo sia per l’impresa commerciale, che in base ai risultati ottenuti può calibrare tutte le proprie operazioni di ➔ marketing e merchandising(➔ commercializzazione), sia per l’industria, che se ne avvale per differenziare le proprie politiche di prodotto nel mercato intermedio. Il Dpp consente una rappresentazione più aderente alla realtà del semplice margine commerciale lordo unitario (dato dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo d’acquisto), poiché permette di evidenziare la redditività effettiva (margine di contribuzione lordo) del prodotto al netto sia dei costi diretti sia di quelli fissi a esso imputabili (direct product costs, Dpc), quali il costo del trasporto, della gestione delle scorte, del lavoro del personale addetto, delle attività promozionali. Esprime dunque un risultato intermedio tra la configurazione del direct costing e del full costing. Calcolando i Dpc, il distributore e il produttore sono in grado di individuare i costi di loro diretta competenza che vanno a incidere sul prezzo finale di vendita e possono mettere in atto iniziative volte a ridurle; entrambe le categorie di operatori possono così sviluppare un rapporto verticale improntato a una maggiore trasparenza e conseguire notevoli vantaggi dall’applicazione di questa metodologia. In particolare:
• il distributore, una volta distinti i costi di sua responsabilità, può discriminare i prodotti inseriti in assortimento e scegliere quelli per i quali realizzare operazioni promozionali o curare maggiormente l’esposizione, in modo da massimizzare il proprio margine: di conseguenza, l’impresa industriale sarà spinta a incrementare le proprie politiche di contenimento dei costi per poter avere i propri prodotti collocati in modo soddisfacente sul mercato finale;
• il produttore, sulla base dei risultati del Dpp, opera per la minimizzazione dei costi di sua competenza, migliorando le politiche per la -> discriminazione delle condizioni di vendita e la gestione della logistica (modalità di confezionamento e frequenza delle consegne); ciò gli consentirà di differenziarsi dalla concorrenza, per il minor volume di costi diretti e speciali generati, e divenire più competitivo sul mercato intermedio.