Turnover

Turnover

Turnover (ingl.) numero di volte in cui un dato elemento si avvicenda in un determinato periodo di tempo. In tal senso, il turnover può riferirsi all’ammontare delle scorte, al fatturato di un’azienda, ai flussi di capitale di una banca, al personale ecc. In un significato più specifico, indica l’ammontare in valore o in quantità delle vendite globali di un’impresa durante un periodo di tempo determinato (di norma un anno) .

Il termine definisce anche l’indice di rotazione del ➔ magazzino, ovvero la determinazione del ritmo con il quale le scorte si rinnovano. Se l’indice è basso, vuol dire che la rotazione del magazzino è lenta e cioè che le scorte sono troppo elevate rispetto all’andamento delle vendite. Se l’indice è alto, significa che la rotazione del magazzino è veloce, il livello delle scorte è giusto, gli acquisti hanno lo stesso andamento delle vendite.
Esiste anche una formula atta a calcolare quest’indice, il quale è dato dal rapporto tra il costo del venduto e il costo della scorta media di magazzino.

Più in particolare, l’indice si determina rapportando il costo del­le merci vendute nell’arco di tempo considerato al costo della quantità rimasta in media nel magazzino durante lo stesso pe. riodo. Supponiamo che un’azienda voglia calcolare a valori il
tasso di rotazione della globalità delle sue merci nel corso di un certo anno. A tal fine si dovrà:
a) determinare il -> costo del venduto, ossia calcolare il costo totale
di tutte le merci vendute nell’intero anno, dal 1 ° gennaio al
31 dicembre. Il costo delle merci vendute nell’anno (cost of goods sold) si può determinare effettuando il seguente calcolo

b) determinare il -> costo della scorta media, vale a dire calcolare il costo della consistenza media delle merci che sono conserva­te nel magazzino durante l’anno. Questo calcolo non è sempre facile, perché solo poche aziende dispongono dei dati ri­guardanti le giacenze di merci per tutti i giorni dell’anno. In­fatti le scorte variano continuamente e ogni giorno muta la consistenza del magazzino.

In pratica possono aversi vari casi:

• se si conoscono i costi delle giacenze quotidiane di merci oc­corre farne la somma e dividere il totale ottenuto per il nume­ro dei giorni dell’anno, cioè 365;
• se si dispone dei costi delle giacenze alla fine di ciascun mese occorre fame la somma e dividere il totale per 13 (infatti è meglio utilizzare anche le esistenze iniziali al 1° gennaio oltre alle rimanenze di ogni fine mese, perciò i dati sono 13 in luo­go di 12);
• se si conoscono solo i costi delle esistenze all’inizio e delle rimanenze alla fine dell’anno occorre sommarli fra loro e divi­dere il totale per due.

È chiaro che solo nel primo caso il risultato ottenuto è preciso, mentre negli altri due è più o meno approssimativo;

c) effettuare il quoziente, ossia dividere il costo del venduto per il costo della scorta media, il risultato della divisione esprime il numero di volte che nel corso dell’anno si sono rinnovate le scorte: più esso è alto, più l’azienda recupera rapidamente i mezzi investiti nelle merci; più esso è basso, più le giacenze rappresentano per l’azienda un costoso immobilizzo esposto ai rischi del mercato.

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