Matrici del portafoglio
Matrici del portafoglio (portfolio models) modelli intesi a valutare
la combinazione – o portafoglio – delle attività di un’impresa. Fra
i più noti vi sono quelli messi a punto dal Boston Consulting Group (Bcg) e dalla General Electric (Ge). Il modello sviluppato
dal Bcg, noto anche come -> matrice sviluppo/quote di mercato -consente di classificare i prodotti di un’impresa in funzione del volume delle vendite e del tasso di sviluppo del mercato. La matrice del portafoglio elaborata dalla General Electric (-> matrice attrattività del mercato/posizione competitiva) è alquanto più complessa e punta a misurare elementi quali la dimensione
del mercato, i margini di profitto, l’intensità competitiva, la compatibilità ambientale, la qualità del prodotto, il fabbisogno di competenze e di tecnologia, i sistemi di distribuzione e altro ancora. A conclusione dell’analisi, il portafoglio prodotti di un’azienda può essere ripartito in un certo numero di classi, in corrispondenza di ognuna delle quali può essere adottata una specifica strategia (di sviluppo, di difesa e mantenimento, di disinvestimento).
Nel corso degli anni le matrici del portafoglio hanno contribuito
allo sviluppo di una mentalità strategica fra i manager, consentendo loro di migliorare le proprie capacità di assumere decisioni
sulla base di elementi oggettivi, e non solo dell’intuito e di altri fattori difficilmente ponderabili.
Tuttavia, i modelli in questione devono essere usati con prudenza. Il loro impiego, infatti, può condurre a concentrare l’attenzione solo sui prodotti ritenuti più interessanti, trascurando i rimanenti. Inoltre, lasciano ampio margine alle valutazioni soggettive.