Messaggio
Messaggio (message) combinazione di simboli verbali e non verbali trasmessi da una fonte per comunicare al destinatario un certo contenuto, all’interno di un determinato contesto. Le aspettative, le credenze e i valori del ricevente, insieme alle circostanze di ricezione, interagiscono con il messaggio e influenzano la scelta dei codici da utilizzare per decodificarlo. Il messaggio può, pertanto, operare su due piani:
• un piano manifesto, attinente alle convenzioni del gruppo sociale di appartenenza e all’esperienza storica dei soggetti della comunicazione;
• un piano profondo, riferito alle strutture affettive dell’individuo (desideri, emozioni, affetti), sottostanti all’elaborazione dell’esperienza.
Il messaggio, inoltre, può svolgere le seguenti sei funzioni:
• funzione espressiva, che pone in primo piano la personalità di chi trasmette il messaggio e mostra la volontà di esprimere i pensieri, le critiche riguardanti il contenuto del messaggio e la situazione degli interlocutori; è la funzione della soggettività;
• funzione conativa o imperativa, che consiste nel coinvolgere il destinatario del messaggio al fine di indurlo a un’azione. Questo coinvolgimento può essere ottenuto stabilendo un contatto diretto con il ricevente, attraverso la conoscenza della sua personalità, della sua cultura, dei suoi comportamenti e del suo linguaggio;
• funzione fatica o di contatto, che consente sia di stabilire il contatto con il destinatario, sia di mantenerlo, agendo in modo che la comunicazione non si interrompa;
• funzione referenziale, che serve a denotare cose reali e a sottolineare la peculiarità del contesto concreto in cui avviene la comunicazione; è una funzione totalmente oggettiva e informativa;
• funzione metalinguistica, che svolge un ruolo di traduzione, ovvero che si realizza quando il messaggio stesso descrive o precisa il codice implicato nella comunicazione oppure ne indica la chiave di lettura;
• funzione estetica o retorica, che si verifica quando il messaggio intende attirare l’attenzione del destinatario soprattutto sulla sua forma, quindi si arricchisce di significati per mezzo di giochi di parole, strutture sintattiche, ritmi e tonalità. ELABORAZIONE DEL MESSAGGIO. Chi si occupa dell’elaborazione del messaggio deve affrontare quattro aspetti essenziali: contenuto, struttura, formato e fonte.
Contenuto del messaggio: Si deve stabilire “che cosa dire”, ossia quali sono i concetti da trasmettere all’audience. In effetti “il che cosa dire” è la promessa di base che viene fatta ai consumatori e che dovrebbe indurli a dirigere le loro preferenze su un prodotto e/o servizio piuttosto che su un altro.
Sono individuabili tre tipologie di contenuto del messaggio, o meglio tre tipi di richiamo:
– richiami razionali che tendono a sottolineare la capacità del prodotto di rispondere alle aspettative attribuitegli e quindi a soddisfare le esigenze del target obiettivo;
– richiami emozionali che hanno lo scopo di suscitare e stimolare emozioni, di segno sia positivo sia negativo, in grado di spingere il consumatore all’acquisto;
– richiami morali, diretti al senso di giustizia dell’audience, utilizzati soprattutto per cause sociali come l’ecologia, l’antirazzismo ecc.
Struttura del messaggio: Si tratta di esprimere il messaggio in modo logico e coerente. L’efficacia di un messaggio pubblicitario dipende infatti sia dalla forma sia dalla struttura e la definizione di tale struttura può variare in funzione di alcuni aspetti.
– >Esplicitazione delle conclusioni. Il comunicatore si trova di fronte a un interrogativo: è più efficace un messaggio che offre conclusioni esplicite o un messaggio che la lascia all’interpretazione del destinatario? Una risposta definitiva è praticamente impossibile poiché entrano in gioco altri fattori legati essenzialmente alla psicologia e al grado di coinvolgimento dei singoli individui. Quanto maggiore è il coinvolgimento, tanto più utile è lasciare le conclusioni implicite. Ugualmente quanto più approfondita è la conoscenza che il pubblico ha dell’argomento o quanto più elevato è il livello di prestazioni intellettuali, tanto meno è necessaria l’esplicitazione delle conclusioni. Al contrario, su argomenti complessi e per pubblici poco familiarizzati le conclusioni esplicite si dimostrano di aiuto all’efficacia persuasoria della comunicazione. L’esperienza ha comunque dimostrato che talvolta una certa ambiguità del messaggio può interessare una parte più ampia del target di comunicazione e consentire una definizione più ampia del mercato.
-> Ordine di presentazione di argomenti e argomentazioni a due dimensioni (o pro-contro). Sono, questi, due aspetti strettamente correlati. Il “dilemma”, in questo caso, è rappresentato dal fatto che chi comunica deve decidere:
a) se il prodotto debba essere solo elogiato o sia opportuno anche presentarne e riconoscerne taluni limiti;
b) se sia più efficace presentare l’argomentazione principale all’inizio oppure al termine del messaggio;
c) se, in un messaggio bidimensionale (quindi pro-contro), sia più influente presentare l’elogio prima e gli eventuali limiti alla fine oppure il contrario.
In relazione alla diversa presentazione delle argomentazioni si producono due effetti:
1) effetto primacy, quando si verifica la maggiore efficacia delle argomentazioni iniziali;
2) effetto recency, quando maggiore peso risultano avere le argomentazioni presentate alla fine del messaggio. È molto probabile che in relazione al tipo di mezzo utilizzato per la comunicazione si possa avere la preminenza di un effetto rispetto all’altro. Per esempio, se il messaggio compare su un giornale, l’effetto primacy ha molte più probabilità di verificarsi poiché chi legge forse non riuscirà ad assimilare tutto il messaggio ma solo la parte iniziale. Nel caso, invece, di un messaggio veicolato attraverso la tv o la radio l’effetto recency potrebbe avere maggiori possibilità di accadimento. Formato del messaggio: Stabilisce i canoni di conferma a livello simbolico. La forma del messaggio prende in considerazione diversi elementi e deve tenere conto anche del tipo di mezzo impiegato. Infatti in un annuncio chi comunica deve decidere in relazione a:
• headline, in pratica il titolo di un comunicato o meglio ancora il primo e più visibile elemento di un messaggio, quello destinato ad attirare l’attenzione sintetizzando, al tempo stesso, il tema della campagna;
• copy o bodycopy, ossia la parte descrittiva di un messaggio pubblicitario che, generalmente, contiene più informazioni rispetto al prodotto;
• pay-off, ossia la parte conclusiva, la frase di chiusura del messaggio collocata alla fine della pagina (annuncio stampa) o alla fine di uno spot (radio e Tv). Va da sé che anche le illustrazioni, la scelta dei colori, dei caratteri e, quindi, la grafica nel suo complesso hanno un’importanza vitale nel dare forma e contenuto al messaggio.
Fonte del messaggio: Determina chi dovrà esprimere il messaggio nei confronti dell’audience.
La fonte può avere un’influenza notevole sui meccanismi di percezione, memorizzazione e influenza del target. Credibilità e persuasione sono, in questo caso, direttamente proporzionali. Infatti, maggiormente credibile è la fonte, tanto più elevato sarà il potere persuasivo del messaggio stesso. Sembrano essere tre i fattori verso cui l’audience risulta più sensibile rispetto alla fonte dell’informazione:
• la competenza professionale, che fa riferimento alle conoscenze specifiche della fonte. Una pubblicità di scarpette da calcio risulterà più persuasiva e coinvolgente se a presentare le caratteristiche del prodotto è un noto calciatore;
• l’attendibilità, legata essenzialmente all’attribuzione, da parte del target di riferimento, di onestà, obiettività e credibilità alla fonte;
• la simpatia, grazie alla quale la fonte può suscitare emozioni positive e attraenti presso l’audience, aumentando di fatto il potere persuasivo.
MESSAGGIO PUBBLICITARIO. Affinché un messaggio pubblicitario sia efficace, cioè sia in grado di veicolare i contenuti della comunicazione al pubblico obiettivo (—> target group) il processo di —> codifica dell’emittente deve armonizzarsi con il processo di —> decodifica del ricevente: le parole e i simboli che formano il messaggio devono quindi risultare familiari al ricevente.
Inoltre, il messaggio deve essere trasmesso utilizzando mezzi in grado di raggiungere il —> target audience. Deve quindi essere formulato in modo da attirare l’attenzione del consumatore, mantenere il suo interesse, sollecitare il suo desiderio e infine indurlo all’azione d’acquisto.