Salario
Salario (salary) remunerazione delle ore di lavoro svolte nell’ambito di un contratto di lavoro. Si presume che il contratto di lavoro sussista nel momento in cui vi è un legame di subordinazione tra una persona e un committente, vale a dire nel momento in cui quest’ultimo ha un diritto di controllo sulle modalità con cui il lavoro viene eseguito e non soltanto sul prodotto finito (in diritto si parla non solo di obbligazione di risultato ma anche di obbligazione di mezzi).
Il legame di subordinazione può esistere senza che il contratto di lavoro sia stato formalmente firmato o anche solo stipulato: è il caso dei dipendenti pubblici, legati al loro datore di lavoro non da un contratto formale, ma dal fatto di essere stati nominati in un posto.
Il vincolo di subordinazione permette di distinguere il lavoro autonomo da quello dipendente, anche se la distinzione non è sempre evidente; per esempio, il rappresentante di commercio può essere considerato un lavoratore autonomo, mentre, sotto il profilo giuridico, è trattato come un dipendente.
Il salario può essere costituito da elementi fissi e da altri variabili (es. una percentuale sulle vendite), a condizione, tuttavia, che la somma dei due elementi rapportata al numero delle ore di lavoro effettuate non sia inferiore al minimo stabilito per legge o per contratto. Il salario può essere corrisposto in parte in natura, a condizione che ciò sia esplicitamente previsto nel contratto, stipulato per iscritto, e che la proporzione degli elementi in natura (es. occupazione di un’abitazione) non superi una certa soglia fissata dal legislatore. Il salario è lordo quando è calcolato prima di dedurre i contributi sociali obbligatori; è netto dopo aver dedotto l’insieme dei contributi (obbligatori e contrattuali); è al netto fiscale dopo aver dedotto i soli contributi obbligatori.