Ciclo di vita del punto vendita
Ciclo di vita del punto vendita strumento adottato sia dalla distribuzione sia dall’industria per valutare le possibili leve di marketing (-> trade marketing mix; retailing mix) da utilizzare per facilitare i rapporti lungo il canale e incrementare il grado di -> customer satisfaction. La differenziazione tra le diverse tipologie di punto vendita appartenenti alla stessa categoria di forme distributive (-> dettaglio o -> ingrosso) dipende dalla diversa fase di evoluzione in cui tali tipologie si trovano, dalla quale a loro volta dipendono le caratteristiche e le performance dell’impresa.
• Introduzione: secondo il modello della ruota del dettaglio, la presenza di vuoti d’offerta genera l’ingresso di nuove forme distributive, caratterizzate inizialmente da un’alta competitività di prezzo e dall’offerta di prodotti piuttosto omogenei; il livello dei profitti in questa prima fase è ancora modesto, a causa degli elevati costi d’avviamento dell’attività che non concedono spazio allo sfruttamento di economie di scala e alle politiche aggressive tra i concorrenti per accaparrarsi i migliori fornitori, i quali si avvantaggiano della situazione per imporre margini di profitto più elevati; solo alla fine di questo stadio, superati gli iniziali problemi operativi, il volume delle vendite incomincia ad aumentare.
• Sviluppo: in questa seconda fase, l’innovazione inizia a diffondersi e più operatori della nuova forma distributiva considerano l’opportunità di espandere sui mercati concorrenti i propri punti vendita, aumentando il numero di negozi e localizzandoli in zone diverse. I profitti aumentano notevolmente, grazie allo sfruttamento di economie di scala, nonostante la concorrenza delle preesistenti forme distributive e, successivamente, anche di quella derivante dai punti vendita con analoghe caratteristiche.
• Maturità: la forma distributiva raggiunge il massimo grado di espansione e consolida la sua quota di mercato e i livelli di profitto; la concorrenza si sposta dalla leadership di prezzo alla differenziazione sulla base della qualità dei servizi offerti, dell’immagine del punto vendita e dell’ampiezza dell’assortimento. Muta anche il comportamento nelle relazioni di canale, poiché la ricerca di migliori livelli di servizio commerciale induce il distributore a cercare lo sviluppo di partnership con i fornitori, in un’ottica di- marketing integrato.
• Declino: la quota di mercato si riduce sempre più anche se a tassi decrescenti, tali da consentire la sopravvivenza della forma distributiva a lungo, pur con bassi margini, dovuti a una nuova fase di concorrenza sui prezzi. L’analisi indotta da questo modello, tuttavia, deve essere integrata da considerazioni riguardanti le condizioni del singolo segmento di mercato nel quale si intende operare, che influiscono notevolmente su ciascuno stadio del ciclo; tra queste ricordiamo le differenze dei comportamenti d’acquisto dei consumatori a seconda delle caratteristiche psicografiche, i livelli di competizione locali e i vincoli legislativi presenti.